«Aprite le porte alla vita. La cura della vita tra sapienza, etica e fragilità»: sarà questo, il tema dell’evento promosso dal sodalizio guidato da Natale Bruno che, nei giorni scorsi, ha festeggiato il suo 34esimo anniversario dalla fondazione e celebrato la 42esima Giornata Nazionale per la Vita partecipando alla Santa Messa diocesana celebrata dal Vescovo Giuseppe Satriano nella vicaria di Cariati, nella parrocchia di Cristo Re. Coordinati da Bruno, dopo gli indirizzi di saluto della Dirigente scolastica Anna Maria di Cianni, del Direttore dell’Ufficio Pastorale diocesano della vita Don Vittorio Salvati e del presidente di Federivita Calabria Francesco Saverio Ardito, aprirà la serie di interventi la Aquilina Sergio, docente di Teoria del Diritto e dello Stato presso l’Unical e di Bioetica presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale – Istituto Redemptoris Custos, già socio onorario del Movimento per la Vita di Corigliano-Rossano, alla guida della Commissione Biogiurdica del Movimento che promuove questo momento di approfondimento. Dal mito di cura: un ritorno all’inviolabilità della vita, è il titolo della sua relazione.
«Curare e prendersi cura, ossia, l’alleanza terapeutica»: sarà su questo tema che interverrà Michele Florio, Dirigente medico di 1° Livello all’unità di Radiodiagnostica dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza e docente di Biotica Clinica presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale – Istituto Redemptoris Custos. Anche Florio è membro della Commissione di Biogiuridica e pertanto aderisce al Movimento guidato da Natale Bruno. «Il suo contributo – sottolinea la Sergio – sarà indispensabile per continuare a fare del Movimento un punto di riferimento fondamentale nella trasmissione dei valori e della tutela della vita e della persona soprattutto in ambito biomedico dove risulta urgente oltre ad una alleanza terapeutica una riumanizzazione del concetto di cura».
«Il sostegno spirituale come fondamento di speranza»: dalla sofferenza alla gioia della vita sarà la tematica analizzata da Don Antonio Martello, direttore dell’Ufficio Regionale Pastorale della Salute, voce quest’ultima di dimensione teologale rilevante al fine di fornire elementi fondativi del rapporto tra spiritualità e speranza nelle questioni etiche di inizio e fine vita.