LA LETTERA. Scuola e disabilità, la riconoscenza della mamma Rita Savina Guzzi
di Informazione e Comunicazione · 6 Giugno 2020
Corigliano Rossano – In vista della chiusura dell’anno scolastico, un anno molto faticoso e produttivo, dal mio cuore spontaneamente sono uscite parole di riconoscenza verso il gruppo di docenti e operatori che silenziosamente insegnano e lavorano per i nostri figli, garantendo soprattutto alla categoria più debole, i ragazzi con disabilità, il giusto equilibrio tra affetto e apprendimento. Mia figlia quest’anno conclude la scuola superiore e lascia un mondo che l’ha accolta e tenuta con sé per cinque anni con amore e impegno. Vorrei ringraziare tutte le persone che ha incontrato in questo percorso per aver svolto il proprio lavoro con competenza e sensibilità.
La mia Emy con la sua disabilità, nella scuola ITAS ITC dell’area urbana di Rossano, è cresciuta senza che nessuno la facesse sentire “diversa”. È stata messa sempre a confronto con gli altri studenti con un atteggiamento alla pari per far sì che la sicurezza in se stessa si svilupasse con naturalezza.
Pensare di far frequentare una scuola superiore alla mia Emy, troppo fragile e indifesa, all’inizio mi aveva spaventato. Nel tempo mi sono ricreduta perché abbiamo incontrato sempre persone competenti e professionali che hanno agito con umiltà. Il suo primo insegnante di sostegno è stato il professore Antonello Levote che ha fatto sentire Emy a suo agio soprattutto a contatto con la comunità, quando ad esempio la portava a comprare il panino per imparare a essere autonoma. La professoressa Daniela Pupo ha dimostrato di avere un cuore grande, mettendo Emy in relazione costante con i suoi compagni e facendole sentire protetta dalla sua instancabile presenza. La professoressa Cristina Grandinetti, con la sua audacia, ha permesso a Emy di raggiungere il massimo dei risultati scolastici grazie solo alle sue capacità. Particolarmente importante per la crescita di Emy è stata l’assistente fisica Mariateresa Siepe: una guida, una mano da tenere, un’amica, una confidente. È stata presente nelle sue scelte, instaurando con Emy un rapporto meraviglioso.
Sono stati cinque anni ricchi di emozioni intense, sorrisi, esperienze che hanno segnato la vita di Emy in modo positivo. Tutto questo è stato possibile grazie soprattutto alla dirigente Annamaria Di Cianni, sempre presente di fronte alle esigente degli studenti. Una dirigente esemplare che ha affrontato con vigore la problematica della disabilità, mettendo sempre al primo posto i problemi dei diversamente abili con servizi specifici di insegnanti e assistenza ai ragazzi. Mia figlia è giunta alla fine di un percorso importante, come genitore sento la necessità morale di esprimere un ringraziamento a chi ha contribuito alla sua crescita educativa e sociale.
Emy è stata sempre amata e coccolata: ogni mattina una sua compagna l’aspettava davanti al cancello, le altre compagne la facevano sentire parte del gruppo sistemandole ad esempio i capelli o giocando con lei, non l’hanno mai fatta sentire diversa. Si leggono tante notizie sui casi di bullismo da parte dei giovani verso i diversamente abili: be’, io ho avuto la grande fortuna di inserire mia figlia in un contesto sereno e felice fatto di ragazzi sani e straordinari che mi fanno sperare in un futuro migliore.
Sono una mamma che combatte tutti i giorni con la gente incivile e ignorante che molto spesso calpesta i diritti degli altri e non rispetta le regole del vivere comunitario. Invece l’educazione ricevuta da mia Emy ha contribuito a farmi essere un genitore migliore. Questa lettera aperta è per tutti voi che indistintamente avete dato a mia figlia un valore inestimabile. A tutti voi un grazie di cuore.
Rita Savina Guzzi